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Carmelitani di Maddaloni
Questo convento apparteneva ai Padri Domenicani. Il 29 novembre 1927 fu affidato ai Padri Carmelitani Scalzi dal Vescovo di Caserta, Mons. Natale Moriondo, il quale ottenuto dalle Autorità il riscatto di un adiacente edificio tutto in rovina, subordinò la presenza dei Carmelitani a Maddaloni alla condizione che al termine di quattro anni, sui i ruderi di quella demolita costruzione avrebbero dovuto sorgere ex novo un edificio ampio, dalle solide fondamenta e dalla moderna linea architettonica.
Il tutto fu compiuto prima del termine fissato, per interessamento del R. P. Angelo di S. Pio, coé il 18 dicembre 1928, alla presenza dello stesso Vescovo, di autorità civili e militari, i Padri Carmelitani ne potettero prendere possesso.
Un’ala sola del vecchio fabbricato restava abbandonata e diruta fino al 1951 quando il P. Serafino del S. Cuore, Superiore Provinciale, il 27 giugno, dava inizio ai lavori di costruzione di un nuovo Collegio di Aspiranti, dedicato a S. Teresa di Gesù Bambino. Dopo 15 mesi di febbrile lavoro, se ne celebrò solennemente l’inaugurazione il 9 ottobre 1952, con l’intervento di S. Em. il Cardinale Adeodato Piazza c.s., del P. Saverio di S. Teresa, Generale dell’Ordine, del P. Vincenzo di S. Paolino, definitore gen., oltrechè di S. Ecc. Mons. Bartolomeo Mangini e di altre Autorità religiose e civili della Provincia di Caserta.
Fu una data memoranda per il buon popolo di Maddaloni che tanto ammira ed aiuta i nostri Padri. Particolare entusiasmo destò la parola dell’Eminentissimo, che dallo storico balcone del Convento – dove un giorno sostò benedicente Papa Benedetto XIII – volle illustrare alla folla devota il valore spirituale dell’avvenimento.
Recentemente è stata restaurata anche l’artistica Chiesa. Questa costruita nel 1319 a spese dell’Universita di Maddaloni, ma poi ampliata quasi del tutto trasformata e abbellita di decorazioni barocche ad iniziativa dei duchi Carafa che la scelsero per il loro sepolcro gentilizio impegnarono a lavorarvi i migliori artisti per restituire decoro e splendore.
E’ stata totalmente rifatta la copertura della Chiesa, se ne sono consolidate le strutture murarie, è stato restaurato, smontandolo pezzo pezzo, il pregevole soffitto a cassettoni in legno dorato del sec. XVII – con dipinti di G. Balducci – provvedendo alla sua completa ricomposizione con paziente e accuratissimo lavoro.Si è rinnovato il pavimento, curato il ritocco dei magnifici stucchi e la completa attintatura dell’interno e della facciata.
Recentemente, sotto il priorato di P. Anselmo di S. Filomena, verso la metà degli anni cinquanta, la Chiesa è stata restaurata, sia per la tenacia del citato Padre, sia per i sacrifici della Comunità e l’incidenza di favorevoli circostanze ed è stata riaperta solennemente al culto il 13 giugno 1959. Oggi anche la cantoria, l’Organo, il Coro e la Sagrestia sono del tuto mirabilmente restaurati.
Il Carmelo di Maddaloni va ricordato pure per l’opera specifica che in esso è stata svolta: la formazione degli studenti carmelitani che si preparavano a ricevere il sacerdozio, e per quanto i Padri, che si sono avvicendati nella Comunità, hanno operato nell’ambito della Chiesa locale. Già dal 1931, gli studenti di teologia ebbero qui la loro sede. Qui hanno avuto la loro formazione secondo i principi basilari della spiritualità carmelitana: la solitudine, il silenzio, la preghiera. Nel 1952 fu aperto un secondo collegino per gli aspiranti carmelitani. Sono maturate in questi ultimi tempi, nuove opere. Il convento, dopo opportuni lavori di consolidamento e di ammodernamento è stato adattato a “casa di spiritualità”. Accoglie gruppi di sacerdoti e laici per settimane di Esercizi spirituali, incontri formativi, ritiri, aperto anche a singole persone che intendono riflettere sul senso della vita e delle proprie azioni. Accanto all’opera spirituale è sorto anche un centro di cultura denominato “il chiostro” dotato di una piccola moderna biblioteca.
(tratto dal sito dei Carmelitani Scalzi della provincia di Napoli)
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